Diario di un viaggio
Usa - Canada (east coast) Agosto 2011
Ero già stata a NY nel '93 ma era inverno, faceva un freddo cane e c'era la neve. Ritornarci in pieno agosto con il sole è stato come vedere un'altra città. Due soli giorni pieni per visitare questa città febbrile sono pochissimi per apprezzare a pieno le opportunità che offre. Solo per fare shopping o curiosare dalle vetrine senza fare acquisti ti porta via una giornata, figuriamoci poter passeggiare per I vari quartieri o semplicemente prendere un coffee-to-go a Central Park! Gambe in spalla, maciniamo kilometri a piedi e cerchiamo di vedere il più possibile.
Appena atterrati al JFK cercavamo un taxi per andare al Queens dove avevamo prenotato l'hotel e, proprio come qui da noi, ti accerchiano dozzine di tassisti abusivi che cercano di proporti l'affare del trasporto abusivo a 20 dollari a persona! Un tizio di colore ci viene incontro e ci propone di andare con lui per soli 15 dollari a persona. La diffidenza è moltissima ma abbiamo voluto rischiare. Il tipo ci dice "aspettatemi qui a bordo marciapiede che arrivo subito"...dopo tre minuti arriva con una Limousine bianca da paura e noi abbiamo cominciato a ridere come matti, pensavamo fosse uno scherzo e che avessimo capito male il prezzo e invece lui continuava a rincuorarci dicendo "bargain, bargain" (è un affare) . Entriamo come stars-pezzenti nella limo e facciamo il nostro giro per NY di sera continuando a ridere per questa prima avventura ma quando abbiamo letto il cartello stradale con l'indicazione "Bronx" ci siamo immediatamente azzittiti. La mia amica ha iniziato a dire "ecco, lo sapevo, adesso ci porta sotto un ponte del Bronx dove gli amici lo stanno aspettando e ci dà una randellata in testa e ci ripulisce le borse proprio al primo giorno per colpa di questa stronz*ta della limo!" (vede troppi polizieschi) e invece ci porta dritti dritti in albergo e ci saluta cordialmente per soli 5 dollari di mancia.
"Yeah baby, sto su una limo!"
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Già dalla colazione mi rendo conto della diversità di stile di vita, in America hanno l'opulenza anche a tavola: cereali di tutti I tipi e colori, bacon a tonnellate abbrustolito e uova cotte in tutti I modi, ciambelle e muffin coloratissimi e per tutti I gusti, latte grasso-magro-semisgrassato, caffè di quattro o cinque tipi diversi (ma sempre 'na ciofeca è) , etc. Io mi sono subito abituata al loro caffè al punto che me lo facevo anche in camera la sera (mi sono fatta insegnare da una tipa come si usa quella cavolo di macchinetta) e sono impazzita letteralmente per i cheerios colorati al punto che me ne sono portata a casa una confezione :)
Le famose Donuts a me proprio non piacciono! Belle da vedere senz'altro ma il sapore è...boh, non sanno di niente e quella glassa sopra è solo zucchero sciolto con chissà quale grasso (burro, margarina?). Credetemi, le nostre sono di gran lunga più buone!
I waffles invece mi hanno catturata! C'erano le padelle a stampo pronte per l'uso e un dispenser per raccogliere l'impasto già pronto così dovevi solo imburrare (burro spray!) la padella, versare l'impasto, girare un paio di volte la padella sottosopra e raccogliere il waffle. Buonissimi e ancora più buoni con una generosa dose di sciroppo d'acero (altra cosa di cui mi sono invaghita).
Metropolitana dal Queens per Manhattan (2,75 dollari a cranio per un viaggio di sola andata, non ci sono abbonamenti) solo 4 fermate ma a piedi sarebbe stata una camminata troppo pesante e il percorso non era dei migliori. Sarà, ma io quando vedo posti sporchi e scritte sui muri mi inquieto un po' e siccome le guide dicono sempre di stare sempre all'erta a NY perchè c'è tanta delinquenza non ci siamo fidati.
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Grand Central Station, davvero una bella stazione nel centro di NY immortalata da un centinaio di film tra I quali il divertente "Arthur" appena uscito che ho visto in aereo (vedi foto sotto)
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Central Park.
Avrei tanto desiderato fare un pic-nic come fanno loro ma non c'era tempo. Allora ho solo provato il brivido di sdraiarmi sull'erbetta in compagnia degli scoiattoli.
Gli scoiattoli per noi sono stati un vero spasso. Ne circolano a decine nei parchi e te li vedi sgattaiolare in mezzo ai piedi in cerca di qualche nocciolina. A dispetto di quello che la gente ci diceva ("attenti che mordono") siamo riusciti anche a farci prendere il cibo dalle mani :)
Questo era Central Park nel 1993 quando ci andai a febbraio
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Times Square.
Questo è quello che immediatamente ti viene in mente quando pensi a NY. Sta tutta qui l'America del nostro immaginario. Grattacieli, insegne coloratissime e accattivanti, negozi di svariati piani e delle marche più note, Hard Rock Cafè, la Mac (famosa marca di trucchi), Bubba Gump (ristorante e merchandising dedicato al famoso amico di Forrest Gump, Bubba, che pescava I gamberetti), Toys'r'us, M&M's (le famose praline al cioccolato e nocciola), etc
Questa era una strappona che girava mezza nuda con scritto sul culo "naked cow girl" e prendeva 1$ per farsi fare una foto con te.
Mia figlia ha esaudito il suo desiderio di farsi truccare da Mac e soprattutto di farsi creare una palette di ombretti personalizzata (per soli 50$ tre colori)
Nel mega negozio di M&M's pareti intere di tubi trasparenti ripieni di praline colorate e oggettistica (cara da morire)
Da Macy's
Il più americano dei grandi magazzini. Il reparto che più adoro, quello delle ceramiche da tavola! Questo è solo uno dei 20 tavoli che ho fotografato. E' pacchiano da morire ma non è carino???
Vedete la mia maglietta? E' identica a quella esposta! Eppure io l'ho comprata da OVS sotto casa per 7 euro in saldo e qui a NY costava 25$. Ovviamente non è nè "made in Usa" nè "made in Italy" ma...indovinate? "made in China"! ...ah, 'sta globalizzazione!
Veniamo alla famosa pizza di NY. E' pacchiana pure quella però devo ammettere che è davvero buona. Niente a che vedere con la nostra ovviamente però ha una sua dignità. Il dramma dell'aglio in america è sempre presente, io non lo amo particolarmente e invece loro lo mettono ovunque e, casomai non ce ne fosse abbastanza, te ne portano pure un barattolo da spolverizzare sulle pietanze...burp! (l'alito ringrazia)
Le scarpe? Ne vogliamo parlare?
Eccezion fatta per le vetrine "serie" dove le scarpe sono davvero belle e non costano nemmeno tanto se non si va sulle marche prestigiose (Ferragamo, Jimmy Choo, etc). Ma in tantissime vetrine ecco quello che si trova
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Visita immancabile all'Empire State Building.
Anche qui ci sono degli omini che ti inseguono per tutta 5th avenue per mollarti I biglietti di ingresso "veloci" a soli 50$ a persona. Non capivamo questa cosa del "veloce" perchè io quando ci andai nel precedente viaggio non feci nemmeno un minuto di fila. E invece noi ci siamo fatti quasi due ore di fila (di quelle che non ti puoi muovere tipo Gardaland) per arrivare alla biglietteria e pagare anche 22$ a persona per fare un'altra fila per gli ascensori e dopo un'altra fila per accedere al punto di osservazione dove devi sgomitare con la gente ignorante che non intende mollare la prima fila (per fare le foto). Una fatica allucinante! Con un supplemento di altri 15$ puoi accedere al piano superiore per osservare il panorama da qualche metro più in alto...è una macchina da soldi!!!
Questo è quello che ho visto dall'Empire
e questo è lo stesso panorama ma del 1993. Manca qualcosa, si nota? Mi veniva da piangere, davvero!
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Con il groppo in gola abbiamo preso la metro (davvero dopo tre ore spese sull'Empire non ce la facevamo a camminare ancora) per andare a Ground Zero.
Io nelle torri gemelle ci pranzai, ho dei ricordi indelebili della loro presenza massiccia in quella zona sud di Manhattan e ancora non mi capacito di come due bestioni del genere siano crollati come un castello di carte. E tutta quella povera gente...
Non c'è niente più da vedere, solo un enorme buco e tanta gente in silenzio che osserva. Fiori ovunque e tanti operai che cercano di ricostruire qualcosa solo perchè quel buco fa malissimo.
Ritorniamo sulla frivolezza di NY.
Come Audrey che 50 anni prima si fece immortalare con la brioche in mano davanti alla vetrina di Tiffany, ho provato a imitare la sua aria sognante davanti a quei brillanti ma a me I gioielli non piacciono!!! Poi vi mostrerò la MIA aria sognante davanti alle Barbie :)
Questi gelati fanno parte della vetrina di Tiffany's. Su ognuno di essi è poggiato un oggetto di enorme valore!
Tipo questi:
Da Toys'R'Us a Times Square
Questa sì che è un'espressione di contentezza, altro che Tiffany's!
Un intero palazzo di Barbie, due piani di bambole. Però non era proprio come mi aspettavo. Di Basics nemmeno l'ombra. C'erano intere pareti di bambole tutte uguali. Più che altro c'erano le fate, fatine, principesse e robetta per le bambine. Per le mamme delle bambine invece poca roba.
Le Monster High sono a buon mercato anche se le bimbette passavano oltre.
Questa è Lalaloopsy, la conoscevate? Io l'avevo vista su Flickr e avevo già in mente di comprarne una però ho optato per quelle in miniatura perchè queste sono troppo grandi!
E poi da FAO Schwarz
Questo angolo di newborn era troppo carino! Una finta infermiera invitava le bambine a sedersi nella poltroncina dopo aver scelto il proprio figlioletto dalle culle e insegava a prendersi cura dello stesso. Lo registrava con il suo nome di battesimo e la bimbetta andava a casa come una vera mamma che ha a appena dato alla luce un figlio :)
Il famoso biliardino di Barbie in vendita per soli 25.000 $
Poi di nuovo a Times Square per cena ma soprattutto per poterla ammirare con il buio.
C'era uno dei tanti videocartelloni che ha catturato la nostra attenzione perchè proiettava in tempo reale noi umani nella piazza e ogni minuto scattava una foto random delle persone da non si sa dove. Dopo pochi secondi simulava lo sviluppo (tipo polaroid) dello scatto e compariva la foto che immortalava un gruppetto di persone prese dalla piazza. Abbiamo dovuto aspettare un bel po' di scatti prima che immortalassero proprio noi :)
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Wall Street e Trinity Church sono altre due attrazioni che non puoi mancare di vedere (ometto le foto perchè sono note a tutti) ma questa ve la devo raccontare.
A Wall Street district c'è un altro Tiffany's e, poichè in quello di 5th avenue non ero riuscita ad entrare perchè era ora di chiusura, ho deciso di entrare a curiosare e l'omone sulla porta viene ad aprirmi e mi accompagna all'interno dove prontamente una commesa mi viene ad accogliere. Ormai ero dentro e volevo sbirciare ma, come già detto, a me I gioielli non piacciono. Ho finto di essere estasiata da tanto brilluccichio ma in realtà io miravo ad avere solo la scatolina della confezione!!! Tra l'altro la sera prima avevo appena finito di leggere questo libro (è un bel romanzo, leggetelo pure) , tutto incentrato sulla scatolina dei sogni, avevo deciso che volevo la scatolina a tutti i costi
Così mi sono suicidata comprando il braccialetto più spuzzoloso che avessero in vendita ( 135$) solo per poter uscire e scattare questa foto:
In realtà il braccialetto, seppur quasi invisibile, è d'argento ed è anche carino quindi lo porteremo io e mia figlia alternandoci :)
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Little Italy e China Town meriterebbero un capitolo tutto loro. Posso solo dire che sembra di stare in una città a parte e invece sei a pochi metri dai grattacieli di Manhattan e c'è un'alta concentrazione di italiani, sia come turisti che come "buttadentro" dei locali. Noi siamo stati in una gelateria/pasticceria siciliana in cui ci ha accolto una tipa che parlava benino l'italiano.
Un cannolo siciliano che - vi giuro- era proprio buono!
China Town, a differenza dei nostri quartieri invasi dai cinesi, ti dà l'impressione di stare proprio in Cina. Circolano solo cinesi e vendono solo loro prodotti (pesce, frutta, spezie). Le insegne, alcune modifiche agli edifici, pagode, tempietti...sembra un pezzo di Cina a NY. Peccato non vi possa far sentire l'odore!
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La sera del secondo giorno abbiamo ritirato le nostre auto a noleggio (una Nissan e una Toyota, qui vanno per la maggiore) e l'indomani siamo partiti alla volta di Philadelphia e Washington.
Ma non senza fermarmi in un posto dove avrei dato un braccio per poter entrare: Carlo's Bakery!
Conoscete il Boss delle Torte, vero? Su Real Time in digitale terrestre! E dai, quello che ormai è famoso in tutto il mondo per le sue torte capolavoro!
Ovviamente non sono potuta entrare per via della fila (almeno un'ora sotto la pioggia in fila indiana). Mi hanno solo concesso di fare una foto senza essere sbranata per aver sorpassato la fila che potete vedere qui sotto. E considerate che la fila che vedete sotto I portici sta dall'altra parte del marciapiede!!! Una volta attraversate le strisce pedonali che vedete, ci sono altre persone in fila. Pazzesco, eh! Pensate che la via si chiamava Washington Street e l'hanno modificata in "Carlo's Bakery Way" :)